Cosa è successo: il giocatore nero prova a battere il diretto avversario in 1 vs 1 con un cambio di mano frontale. Dopo il cambio di mano, il giocatore bianco intercetta la palla, che carambola sullo stinco del giocatore nero. Il giocatore bianco sta per partire in contropiede 1 vs 0, quando l’arbitro fischia violazione di piede al giocatore nero, assegnando la palla alla squadra bianca per una rimessa laterale.
Situazione: come si gioca la palla (RT 13.2). E’ violazione giocare la palla con la gamba; lo stesso articolo precisa altresì che un tocco accidentale non è una violazione.
Giocatori: i giocatori sono a distanza molto ravvicinata. Il palleggiatore prova a battere il difensore che però è molto abile a deviare la palla. L’attaccante non ha neppure il tempo di realizzare di aver perso l’uno contro uno che il difensore è già partito in contropiede. Il giocatore nero non fa nulla per prendere la palla con la gamba.
Arbitro: l’arbitro – in buona posizione – fischia immediatamente violazione e fa il segnale di “piede volontario“. Una lettura meno precipitosa e l’applicazione del criterio di vantaggio/svantaggio avrebbe garantito il corretto “no call”!
Conclusione: è importante ricordare che in caso di piede involontario non abbiamo mai violazione, a prescindere da qualsiasi altra considerazione. La pallacanestro è molto veloce e si gioca in spazi ristretti: di conseguenza il regolamento non vuole penalizzare chi nel corso di un’azione di gioco magari concitata o di un 1vs1 tocca la palla con la gamba/piede solo perché non ha il tempo di spostare l’arto ed evitare il pallone. Dobbiamo pensare al tocco accidentale come ad un qualcosa di esterno all’azione su cui non si deve intervenire.
Ringraziamo Pallacanestro Biella per il prezioso contributo video
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