Fallo con palla in volo

Cosa è successo: vicino a canestro 25verde e 11bianco lottano per la posizione mentre 1verde raccoglie dal palleggio e tira da tre punti. L’arbitro guida fischia un fallo sotto canestro, va verso il tavolo, segnala la convalida del tiro da tre punti di 1verde e sanziona un fallo. Il gioco riprende con una rimessa dal fondo in attacco per la squadra verde con un nuovo periodo di 24”.

Giocatore: nella lotta per la posizione, il contatto provocato da 11bianco (si vede meglio nel replay dal basso) che trattiene con la mano sinistra il 25verde, inizia quando ancora 1verde è in palleggio, ma finisce nel momento in cui 1verde carica il tiro, ed i due giocatori si girano per l’eventuale rimbalzo offensivo. Il contatto non crea particolare danno tecnico o fisico essendo la coppia avulsa dal gioco 1vs1 di 1verde.

Situazione: un difensore commette fallo su un qualunque avversario mentre un attaccante già in atto di tiro finisce la sua azione  con un movimento continuo. In questo caso, con il fischio la palla non diventa morta, il canestro deve essere convalidato ed il fallo sanzionato ( RT 10.4).

Alcune considerazioni: dal fatto che il gioco sia ripreso con una rimessa verde dalla linea di fondo nella sua metà campo di attacco, si evince che il fallo sia stato commesso dal giocatore 16bianco (RT 34.2.1) con squadra bianca non in bonus.

Arbitro: l’arbitro guida – in leggero ritardo sulla rotazione – segue il gioco dei pivot nell’area dei tre secondi (rettangolo 5),  questo non gli permette di “vedere” anche il pallone e come si stia sviluppando il gioco. Il fischio non è tempestivo e purtroppo avviene quando il contatto è finito ed il tiro ormai in esecuzione. Uscito per segnalare, dopo un contatto visivo e un breve colloquio con il coda convalida il tiro da 3 punti con il giusto segnale. Si volta per controllare il giocatore da sanzionare, ma inizia con il 2 (dorso) e non sappiamo se prosegue con il 5 (palmo) verde ; sicuramente si corregge (fuori campo tv) in 11bianco poiché la palla è assegnata ai verdi.

Ufficiali di campo: nel momento in cui il pallone entra nel canestro (RT 50) l’operatore resetta l’apparecchio  – che al momento del fischio mostra 11” – lasciandolo spento (RT 50.3). Alla ripresa del gioco l’apparecchio deve essere resettato a 14” (RT 50.5 e Int. FIBA 29/50-28 caso a).

Televisione: l’inquadratura offre una discreta visione dell’azione, anche se  manca una coppia nell’angolo destro; il replay dal basso fa capire l’intensità del contatto e la tempistica tra momento del contatto e atto di tiro. Purtroppo non viene mai inquadrato il display dei 24” posto sopra il canestro. Dal commento, dalla sovraimpressione e da chi ci ha segnalato il caso, sappiamo che l’azione è ripresa con 24” per la squadra verde.

Conclusione: su questa situazione si intersecano più regole e diversi principi della meccanica.

  • Arbitro: se – guardando la propria area di competenza – avesse percepito (vedere) anche ciò che stava succedendo intorno alla palla,  avrebbe forse potuto evitare un fischio per un contatto che nell’azione appare marginale.
  • Meccanica:  vista la disposizione iniziale dei giocatori e la posizione del pallone, sarebbe stato meglio ruotare con un minimo di anticipo per avere una prospettiva migliore sul gioco dei pivot e maggiore consapevolezza sul tiro.
  • Operatore 24″: quando viene fischiato un fallo con palla in volo, è bene congelare il display dei 24” in modo da essere liberi di fare qualsiasi operazione che permetta poi di resettare eventualmente il tempo, in modo corretto, per la nuova azione d’attacco.

24″ – Ripresa del gioco: Il gioco avrebbe dovuto esser ripreso con una rimessa dal fondo in attacco per la squadra verde con14”.

Secondo voi? Quanti secondi avrebbe avuto la squadra verde per concludere l’azione se la palla…

  • avesse toccato l’anello senza entrare?
  • non avesse toccato l’anello ma solo il tabellone?
  • non avesse toccato ne’ anello ne’ tabellone finendo sul terreno di gioco o fuori campo quanti?

Risposta:

Le varie casistiche rendono la risposta al quesito un po’  articolata. In particolare:

  • Se sul display del 24″ rimangono 14″ o meno (caso specifico della clip): l’attacco avrà a disposizione sempre 14″.
  • Se sul display del 24″ rimangono più di 14″
    • se la palla entra nel canestro l’attacco avrà a disposizione 14″
    • in tutti gli altri casi, avrà a disposizione il residuo dei 24″

Int. Fiba 29/50-28 e 29/50-29

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Leggende metropolitane, atto quarto

Leggende metropolitane, atto quarto

Situazione 06 -Un giocatore può prendere sfondamento solo quando è fermo come una statua di marmo

Un giocatore in movimento non può subire sfondamento: uno degli aspetti più difficili da valutare nei contatti tra i giocatori è quello che avviene tra l’attaccante -spesso diretto a canestro- e il difensore in movimento. A volte sentiamo dire che un difensore in movimento non può subire fallo di sfondamento. Questa è in realtà una leggenda metropolitana:  non sempre chi subisce fallo di sfondamento è fermo sul terreno di gioco!

Concetti fondamentali:

  • Un giocatore ha diritto allo spazio che occupa, alla verticalità sullo spazio che occupa, a mantenere una posizione legale di difesa (in equilibrio con le braccia alte o lungo i fianchi) con una traiettoria di movimento con spostamenti laterali e all’indietro.
  • Il difensore può anche girarsi per proteggersi da urti eventuali o evitare infortuni, purché resti nel suo cilindro.

Qualora vi sia un contatto tra l’attaccante ed il tronco del difensore, o l’attaccante forzi lo spazio occupato dal difensore in posizione legale difensiva ed in movimento l’attaccante sarà responsabile di questo contatto. Se tale contatto provoca un danno tecnico e/o fisico al difensore, un fallo di sfondamento deve essere sanzionato.

Clip1 : 5blu stabilita una posizione legale di difesa retrocede, 11bianco provoca un contatto, correttamente nessun fischio.

Clip2:  4rosso stabilita una posizione legale difensiva, esegue uno scivolamento laterale, in entrambi i contatti, causati dal 25arancio, correttamente nessun fischio.

Clip3: 11celeste parte in palleggio, 21azzurro ha stabilito una posizione legale di difesa e con uno scivolamento difensivo arretra lateralmente. 11celeste con la spalla forza un contatto sul petto di 21azzurro – fallo di sfondamento – correttamente fischiato.

Clip4: 6giallo batte l’avversario e penetra a canestro, 11azzurro non in posizione legale di difesa cerca un aiuto al centro dell’area, al momento della raccolta del pallone e del salto di 6giallo il difensore non è ancora fermo con entrambi i piedi per terra – fallo della difesa – correttamente fischiato. Nell’ipotesi che 11azzurro fosse stato fermo al momento dello stacco da terra di 6giallo, avendo il difensore il piede destro a contatto della linea del semicerchio, il contatto del 6giallo non sarebbe stato sanzionato come fallo in attacco.

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Leggende metropolitane, atto terzo

Leggende metropolitane, atto terzo

Situazione 05 – “Il giocatore XX ha commesso un fallo in attacco spingendo a rimbalzo”

Fallo in attacco al rimbalzo: termine spesso abusato nelle telecronache delle partite! Una situazione di rimbalzo nasce sempre da un tiro: dal momento in cui parte un tiro nessuna delle due squadre è più in controllo di palla, quindi nessun giocatore è in attacco, a prescindere dalla posizione sul terreno di gioco!

Conseguenza: in caso di un fallo al rimbalzo, se la squadra del giocatore che ha commesso fallo ha esaurito le penalità di squadra, chi ha subito fallo avrà diritto a tirare due tiri liberi.

Clip1: 4rosso tira, a rimbalzo 11rosso lotta trattiene 44bianco, il fallo è sanzionato e la squadra rossa è in bonus, 44bianco avrà a disposizione 2 tiri liberi. È errato definire il fallo di 11rosso come “offensivo”: il fallo avviene nella metà campo offensiva rossa, ma dal momento in cui la palla lascia le mani di 4rosso, la squadra rossa non è più in possesso di palla e quindi nessuna delle due squadre è in attacco!

Spigolatura: Piccolo errore di meccanica alla ripresa del gioco: l’arbitro che ha fischiato il fallo, dopo il segnale, deve andare sul lato opposto al tavolo in posizione coda ma finisce sotto canestro ad amministrare i tiri liberi; l’arbitro coda (che non ha letto cosa è successo) si porta verso il canestro difeso dai bianchi, ma dovrebbe andare ad amministrare i tiri liberi (guida) sotto il canestro difeso dai rossi, invece si posiziona centro; l’arbitro centro dovrebbe andare in posizione centro sul lato tavolo, ma finisce coda.

clip 2: 11bianco tira, nella lotta a rimbalzo 14bianco strattona 11rosso e viene sanzionata con un fallo, 14bianco accenna una protesta e poi lancia il pallone in aria urlando qualcosa, l’arbitro sanziona un fallo tecnico. Poiché la squadra bianca è in bonus il gioco riprenderà con due tiri liberi per 11rosso e 1 tiro libero (tira un giocatore scelto dall’allenatore rosso) + possesso palla rosso.

Spigolatura: La segnalazione di trattenuta non è conforme a quanto previsto dal regolamento tecnico.

clip 3: 5bianco tira, la palla rimbalza sull’anello mentre 31bianco spinge un avversario a rimbalzo; finiscono a terra 7rosso, che ha subito la spinta e 10rosso, che sbatte fortuitamente su 13bianco.

Arbitri: Si può notare la comunicazione dell’arbitro centro che chiede se il 10rosso abbia subito fallo e quindi debba tirare i tiri liberi (squadra bianca in bonus). Quando i giocatori si portano verso il canestro bianco, 7 rosso va verso la linea ma 5rosso indica come tiratore 10rosso; si crea un breve momento di indecisione, ma l’arbitro che ha fischiato il fallo indica con fermezza che il tiratore è 7rosso ed esegue la sanzione. Anche in questa situazione gli arbitri, alla ripresa del gioco, si posizionano in modo errato.

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Fallo Tattico

FALLO “TATTICO”

Riprendiamo volentieri uno spunto di Federico Danna, condividendo molto di quanto pubblicato da Flavio Tranquillo sul suo blog nell’articolo “Del fatto tattico” lunedì scorso.

Non torneremo sugli enunciati regolamentari, già correttamente trattati nell’articolo a cui ci riferiamo, ma vorremmo cogliere lo spunto per  puntualizzare alcuni concetti un po’ nebulosi o misconosciuti dai più;  l’argomento è spinoso, per cui speriamo avrete la pazienza di seguirci fino in fondo.

Innanzi tutto dobbiamo partire da una considerazione: sul Regolamento tecnico, il fallo tattico non esiste.  Le tipologie di fallo sono classificate in: personale, doppio fallo, antisportivo, tecnico, da espulsione (regola 6 – art da 32 a 39).  Un contatto falloso fischiato in transizione/contropiede, ancorché definibile “tattico”, deve essere quindi inquadrato e sanzionato solo in una di queste famiglie: personale, antisportivo, da espulsione.
Perché sia fischiato un fallo, il responsabile del contatto deve provocare un danno ad un avversario; bisogna riflettere sul fatto che spesso vengono fischiati dei  falli a causa di contatti che non hanno alcun effetto sul gioco o sulla giocata . L’articolo 47 (senza nessun riferimento alla smorfia!) enuncia i principi fondamentali che l’Arbitro deve tenere in considerazione quando prende una decisione su violazioni e falli, applicando con coerenza il concetto di vantaggio/svantaggio. Nell’articolo si parla anche dello spirito delle regole, che non sono un insieme di divieti ma più semplicemente il “come si gioca a pallacanestro”; il buon senso citato dallo stesso articolo non è inteso nell’accezione individuale e soggettiva, ma in riferimento alle regole stesse, alle linee guida e alle direttive che sono emanate dalla FIBA e dalle federazioni nazionali.

Quando pensiamo al fallo “tattico” pensiamo subito ad un fallo fatto per interrompere una transizione o un contropiede.  Come giustamente fa notare Flavio Tranquillo, il fallo tattico si può manifestare anche in molte altre situazioni di gioco. Una discriminante fondamentale è sicuramente la presenza del pallone:  i falli commessi  lontano dalla palla (marcamento/smarcamento, blocchi, taglia fuori, gioco dei pivot) nella maggioranza dei casi possono essere definiti come “tattici”, non sono fatti per giocare la palla (anzi sono commessi proprio per prendere un vantaggio sull’avversario), raramente sono antisportivi, quasi mai da espulsione, benché l’intensità del contatto possa essere grande. Sul giocatore con il pallone invece è molto più comune vedere contatti, duri, furbi, pericolosi, fatti senza alcuna possibilità tecnica di giocare la palla o giocando direttamente l’uomo. Un grosso aiuto nella lettura deve venire dalla posizione del pallone rispetto ai punti di contatto, e dalle traiettorie percorse dai giocatori. Comunque questi contatti, anche se ricercati, non possono essere sanzionati come antisportivi sulla presunzione di intenzionalità: l’Arbitro non può e non deve leggere nel pensiero dei giocatori.

Come è possibile discriminare la tipologia di contatto e classificare in modo corretto  un fallo antisportivo piuttosto che un fallo personale? (compito primario della classe arbitrale)

  • Requisito numero uno: conoscere il gioco
  • Requisito numero due: conoscere le regole
  • Requisito numero tre: leggere la giocata
  • Requisito numero quattro: valutare il danno
  • Requisito numero cinque: decidere!

Decidere se fischiare o non fischiare, perché a volte il fischio crea un danno maggiore del non fischio e negli esempi vedrete perché!

Esiste sempre una zona grigia dove la differenza tra fallo Personale e Antisportivo è labile, così come quella tra fallo Antisportivo e da Espulsione. Se non possiamo essere perfetti dobbiamo pretendere però di avvicinarci il più possibile ad una lettura dei contatti coerente con lo spirito delle regole, soprattutto per contatti simili che avvengono magari nella stessa gara.

Partita 1

5blu si disinteressa del pallone e gioca l’avversario 8bianco con una sorta di body check sul tronco Fallo Antisportivo – (8bianco accentua effetto contatto)


4blu finta e si alza per tirare, 22bianco dopo aver saltato sulla finta si aggrappa al braccio di 4blu per impedire la realizzazione del canestro Fallo Antisportivo


22blu intercetta perpendicolarmente 8bianco sul braccio destro che palleggia a sinistra Fallo Antisportivo


9bianco arresto finta e tiro, 10blu fuori cilindro contatto con il corpo Fallo Personale completa l’opera calando un fendente con il braccio Fallo Antisportivo (si sanziona solo un fallo antisportivo).


5blu batte 9bianco che lo cintura da dietro Fallo Antisportivo


6bianco palleggia a sinistra, 11blu lo fa passare e poi lo aggancia su spalla e braccio destro Fallo Antisportivo

Tutti i falli sono stati fischiati Personali. E’ stato tenuto un metro accettato, ma non accettabile da un punto di vista strettamente tecnico.

Partita 2

31celeste batte cambio di direzione in palleggio a destra quando 5giallo lo afferra sul braccio sinistro Fallo Antisportivo


6celeste palleggia a destra, 6giallo cerca di bloccarlo toccandogli la mano sinistra nessun fallo (ma viene fischiato un fallo e può essere solo fallo antisportivo)

Partita 3

50bianco parte in palleggio il difensore che lo insegue ci sbatte addosso e lo spintona senza giocare la palla nessun fallo, il difensore finisce pure per terra autoescludendosi dall’azione (ma viene fischiato un fallo e può essere solo fallo antisportivo)

Partita 4

3blu aspetta l’attaccante e cerca di provocare un contatto ininfluente, alza il braccio per accusarsi di un fallo ma il fischio, correttamente, non arriva!

Conclusione

Il regolamento copre abbondantemente tutte le casistiche possibili: una attenta lettura della giocata e una valutazione asettica del gesto compiuto dai giocatori dovrebbero essere sufficienti per consentire all’Arbitro di prendere la decisione corretta.  L’applicazione del criterio è però influenzata dal fattore umano e questo rende la coerenza delle chiamate discontinua e farraginosa.

Possiamo eliminare il fallo “tattico”?  Difficile! Limitarlo? Possibile! Non serve sicuramente un deterrente maggiore: la sanzione del fallo antisportivo è già la più pesante del regolamento ed al secondo fallo antisportivo il giocatore viene espulso. Non serve neppure la depenalizzazione: anche se la sanzione valesse meno, il gioco sarebbe comunque spezzettato, aumenterebbero i viaggi verso la linea di tiro libero, i tempi morti e le proteste.

Come per il flopping, lo spred off leg, il fake, o per altre situazioni che questo sport ci ha presentato ciclicamente, per migliorare la situazione   è necessario il contributo di tutti gli addetti ai lavori.

  • I Giocatori dovrebbero difendere di più con le gambe e non “aspettare” l’aiuto del fischio arbitrale per interrompere l’azione avversaria;
  • gli Allenatori dovrebbero stigmatizzare la pigrizia o furbizia dei loro giocatori in allenamento, ma soprattutto al video, e  lavorare sugli errori difensivi a consuntivo;
  • gli Arbitri dovrebbero garantire una lettura precisa e puntuale, restando mentalmente liberi dalle conseguenze che un fischio del genere può comportare.

Anche negli ultimi campionati europei, nei gironi eliminatori queste situazioni non sono mai (o quasi) state sanzionate come fallo antisportivo, mentre nella fase finale l’interpretazione dei contatti era decisamente più affine al criterio. Sicuramente la centralizzazione del gruppo di arbitri in un’area unica ed il lavoro degli istruttori hanno prodotto un miglioramento della qualità, anche se siamo lontani dal risultato ottimale. Un altro passo in avanti può essere fatto con l’informazione e l’educazione: spesso l’Arbitro dopo un fischio sbagliato, fatto magari sotto pressione,  persevera nell’errore e porta avanti, anche consapevolmente, una scelta sbagliata! Come sarebbe accolto dai protagonisti un “ho sbagliato, era un fallo antisportivo” o magari “attenzione questa volta ti è andata bene ma il fallo è antisportivo” o ancora “coach questo tipo di contatto è antisportivo”? Quali reazioni potrebbe scatenare in chi si ritiene parte svantaggiata?

Troppo spesso sentiamo frasi del tipo “secondo me era fallo antisportivo”, “secondo me non era fallo antisportivo”, “ho valutato con il buon senso ed in quel momento della gara il fischio poteva essere decisivo” come se, non facendo il fischio, non si decidesse comunque la gara! Molto più semplice sarebbe analizzare la giocata “secondo le regole” ed applicare il criterio previsto. Se questi falli, quando commessi, fossero sistematicamente sanzionati come antisportivi, sparirebbero in pochissime giornate di campionato. E’ altrettanto ovvio che si possa commettere un fallo personale per fermare l’azione avversaria senza cadere nel fallo antisportivo: basta stare giù di gambe e difendere fronteggiando l’avversario, un hand-checking, un uso illegale delle mani…… ma siamo pronti?

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Tiratore di Tiri Liberi

Logo WeRef                     Tiratore dei Tiri liberi

Accade, purtroppo con discreta frequenza, che dopo aver sanzionato un fallo che comporta l’esecuzione di tiri liberi (atto di tiro, bonus, falli U, falli D con contatto), si presenti in lunetta per l’esecuzione della sanzione un giocatore non titolato a tirare i tiri liberi.

Come previsto dal regolamento e dalle interpretazioni FIBA
(che trattano le casistiche in modo esaustivo), questa situazione può essere gestita con la semplice sostituzione del tiratore fino al momento in cui la palla si trova nelle sue mani per l’esecuzione del primo/unico tiro libero. Dal momento in cui la palla lascia le sue mani, per il primo/unico tiro libero, vi trovate in una situazione di errore correggibile e pertanto l’errore dovrà essere corretto secondo quanto previsto dalle regole. Suggeriamo alcune modalità operative per limitare i possibili errori, causati spesso da precipitazione, scarsa concentrazione o cattiva comunicazione. Che siate in due o tre,  contatto visivo e  – se necessario – l’uso della voce (es. “2 per 13B”) sono fondamentali affinché tutti sappiate per certo chi deve tirare i tiri liberi.

Cose da non fare:

  • Mentre si fischia, precipitarsi verso il giocatore che ha commesso fallo: cosi facendo il focus si concentra solo su chi ha commesso il fallo e di conseguenza si può perdere di vista il contesto.
  • Mettersi a parlare, spiegare, giustificare la scelta: così si può dimenticare anche chi ha commesso il fallo e si è costretti a girarsi per identificarlo.
  • Andare a raccogliere il pallone: chi non ha fischiato deve congelare, il pallone arriverà nelle sue mani per amministrare la sanzione.
  • Parlare con i giocatori vicini o che vengono a chiedere spiegazioni: chi non ha fischiato e dopo il congelamento, si sta muovendo verso la nuova posizione, potrebbe dimenticarsi chi deve tirare i tiri liberi.

Cose da fare:

  • Dopo il fischio fare un passo indietro e fermarsi un attimo per fotografare il contesto: chi ha commesso fallo, l’eventuale canestro realizzato (vale/non vale), chi ha subito fallo.
  • Gelare e memorizzare i numeri: se è vero che il numero di chi ha commesso fallo dovrà essere segnalato per la trascrizione sul referto, il numero del tiratore dovrà essere memorizzato
    da tutti gli arbitri (due o tre).
  • Comunicare:  l’arbitro che ha fischiato il fallo, incrociando il/i compagno/i dovrà comunicare il numero del giocatore tiratore.
  • Non perdere di vista il giocatore che dovrà eseguire i tiri liberi
  • Controllo: prima che la palla diventi viva per l’esecuzione dei tiri liberi (soprattutto nel triplo arbitraggio dove chi ha fischiato è più lontano)  l’arbitro che ha fischiato si deve accertare che in lunetta ci sia il giocatore beneficiario.
  • Confronto: in caso di dubbio non aver paura di confrontarsi con il/i compagni.
  • Chiedere all’Allenatore chi sarà il giocatore incaricato di eseguire il/i tiro/i libero/i relativi al/ai fallo/i tecnico/i
  • Non limitarsi a “vedere” cosa accade perché gestito da un collega ma “guardare” con attenzione: cercare di memorizzare, oltre ai numeri di maglia, altri elementi che possano aiutare ad identificare il tiratore, come: stazza e tratti somatici, colore delle scarpe, eventuale equipaggiamento protettivo, fasce e polsini.

In caso di necessità un aiuto può arrivare anche dal tavolo, ma la decisione finale e la conseguente responsabilità è sempre degli arbitri. Spesso una semplice domanda dell’ufficiale di campo può accendere la scintilla che porta alla soluzione corretta.

Fattori di rischio: l’attenzione deve essere ancora più alta se subito dopo il fischio (segnalazione) si verificano:

  • Situazioni di richiamo: la nuova situazione da gestire potrebbe cancellare le informazioni assunte in precedenza (chi deve tirare).
  • Sostituzioni e/o sospensioni: il giocatore potrebbe essere sostituito o non ricordarsi di essere il beneficiario dei tiri liberi.
  • Interruzioni varie: infortuni, campo da asciugare, proteste, intemperanze del pubblico, possono facilmente fuorviare i pensieri ed escludere dalla mente quanto avvenuto in precedenza.

A tutti può capitare di sbagliare e per questo gli errori correggibili sono stati codificati all’interno del Regolamento Tecnico, per cui in tutte le situazioni di errore correggibile non sono MAI previste sanzioni disciplinari (fallo Tecnico).

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Fallo in attacco o antisportivo

Una situazione complessa!

Quello che é successo

Squadra gialla (A) in controllo di palla, 14A chiuso il palleggio nella metà campo di attacco cerca di passare verso 31A quando 11B devia la palla e parte verso il canestro avversario, 31A si tuffa per cercare di deviare il pallone ma trova solo un contatto con l’avversaria, prima con la schiena e poi con il braccio destro, causandone la perdita di equilibrio ed interrompendo la sua azione verso il canestro avversario. L’arbitro sanziona il fallo e l’Allenatore B si precipita in campo chiedendo prima qualcosa e poi agitando le braccia in modo plateale. L’arbitro sanziona 31A con un fallo di trattenuta, poi sanziona l’Allenatore B con un fallo Tecnico. Il gioco riprende con un tiro libero e possesso palla A come sanzione del fallo tecnico. Entrambe le squadre hanno esaurito il bonus nel periodo.

Alcune considerazioni

  • Contatto: Al momento del fischio il controllo di palla è ancora della squadra A (l’apparecchio dei 24″ scorre), quindi il fallo di 31A non è un fallo commesso su avversario in contropiede (11B non ha controllo di palla) che non ha avversari tra se e il canestro. 31A non ha possibilità tecnica di giocare la palla poiché la stessa al momento del contatto si trova sul lato sinistro di 11B mentre il contatto avviene sulla parte destra del corpo di 11B. Materialmente 31A, fuori controllo del corpo, prima cade urtandol’avversario a cui si aggrappa con la mano destra  interrompendone l’azione. Neconsegue che il fallo commesso da 31A  rientri comunque nei canoni previsti dall’articolo 37 RT – Fallo Antisportivo. Qualunque giocatore deve tenere conto che provocare un contatto falloso, senza avere la minima possibilità tecnica di giocare la palla, dovrebbe essere sanzionato come Fallo Antisportivo.
  • Allenatore: l’ingresso in campo durante la gara, comporta già di per se la sanzione di un fallo tecnico.
  • Arbitro:  è sicuramente vicino all’azione e la sua posizione gli permette di leggere bene quanto avviene sul campo. Dalla scelta di riprendere il gioco con 1 tiro libero + possesso palla A  (sanzione del fallo tecnico all’Allenatore B, cancellando la sanzione, di possesso palla B, per il fallo di 31A)  si evince chi il fallo 31A sia stato considerato come un fallo commesso da giocatore della squadra in controllo di palla (fallo in attacco e non
    antisportivo). Se la tempestività nel fischiare il contatto falloso appare consistente, pur omettendo il segnale di fallo in attacco, non altrettanto coerente è il resto. l’Arbitro, giratosi al tavolo, mostra il segnale di trattenuta, che nella fattispecie rende l’idea di
    quanto avvenuto, avvalorando la considerazione che il fallo fosse antisportivo, per quanto esposto sopra.
  • Ufficiali di Campo: nelle situazioni di intercetto non è facile mantenere il focus su controllo di palla, dalle immagini non si vede l’apparecchio dei 24”, ma dalla breve comunicazione tra Arbitro e Tavolo, prima della ripresa del gioco, si evince che l’operatore non abbia, correttamente, resettato l’apparecchio considerando il controllo di palla sempre della squadra gialla.
  • Spigolature:  Considerando il fallo di 31A, come semplice fallo in attacco, al momento del fischio, l’Arbitro dopo il pugno alto avrebbe dovuto indicare il verso dell’attacco A con il segnale previsto. Trovarsi l’Allenatore, praticamente addosso, in campo ha sicuramente aggiunto carica emotiva, impedendo di ripensare “al film” dell’azione e correggere eventualmente la valutazione sul contatto.  Corretto attendere il rientro dell’allenatore nell’area della panchina e poi sanzionare il fallo Tecnico. In questo contesto, alla ripresa del gioco, gli altri componenti della terna (che forse avrebbero potuto aiutare il compagno in difficoltà) e i giocatori si recano verso la linea di tiro libero, pensando che il
    fallo A commesso in bonus, sia sanzionato con 2 tiri liberi per  11B.
  • Conclusioni: il concetto di antisportivo nasce proprio dalla necessità di non dover più indovinare l’intenzione dei giocatori, l’Arbitro deve solo valutare asetticamente il gesto tecnico ed applicare la regola in tutte le sue sfaccettature. Probabilmente in
    questi momenti l’emotività fa perdere lucidità e capacità di ragionamento. Il comportamento dell’Allenatore, seppur dettato dalla percezione di una possibile ingiustizia, accentua il danno contro la propria squadra, che subisce un tiro libero e possesso di palla quando avrebbe potuto avere la palla in mano per una azione d’attacco. L’Arbitro, arroccato sulla sua decisione, non coglie i segnali che arrivano dai protagonisti, la ricerca di un aiuto da parte dell’Arbitro sul lato opposto o ripensare alla dinamica del contatto, avrebbero potuto correggere la sanzione del fallo da fallo in attacco a fallo antisportivo. Con questa correzione, il fallo antisportivo e il fallo Tecnico all’allenatore, inevitabile per le modalità della protesta, sarebbero stati sanzionati ed eseguiti cronologicamente: 2 tiri liberi per 11B  (possesso palla cancellato) 1 tiro libero A (giocatore scelto dall’allenatore) rimessa a cavallo della linea centrale per A – durante l’esecuzione di tutti i tiri liberi nessun giocatore a rimbalzo negli spazi dell’area.

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