Quando le interpretazioni scavalcano le regole

Dopo le numerose variazioni ad alcuni dei 50 articoli che compongono il regolamento, la FIBA ha aggiunto 90 pagine di interpretazioni con numerose eccezioni alle stesse. Nel corso della pausa estiva abbiamo potuto leggere 12 edizioni di regolamento ed almeno 7 di interpretazioni. Nonostante alcune stesure inverosimili, aggiunte, correzioni e modifiche, il 25 settembre 2018 sono arrivate le versioni finali ufficiali dei documenti in inglese; poco dopo abbiamo potuto leggere le traduzioni in Italiano.

L’impressione dell’inizio di stagione è che le variazioni complicheranno notevolmente il lavoro degli arbitri e dei protagonisti in campo.  Tutte queste modifiche hanno come “ratio” quella di rendere più spettacolare il gioco, ma attualmente non hanno fatto altro che complicare l’amministrazione di molte situazioni con conseguente aumento dei tempi morti e ed  errori tecnici. Vorremmo riflettere anche sul fatto che la continua variazione dei 24/14” alla ricerca esasperata della velocizzazione del gioco ha penalizzato l’attacco, cioè chi deve produrre canestri e spettacolo! La riduzione del tempo di un azione ha decisamente favorito la difesa, costringendo spesso l’attacco ad un aumento dei tiri forzati e una diminuzione della percentuale di realizzazione, cosa che genera numerose situazioni di rimbalzo e conseguente possibilità di contatti fallosi. Arrivati fin qui, una domanda sorge spontanea: ce n’era bisogno?

Per applicare gli articoli del regolamento occorre conoscere lo spirito del gioco e la filosofia delle regole. In generale le scelte della FIBA sono motivate dai cambiamento del gioco e dalla volontà di uniformare più possibile le sue regole a quelle della NBA. Questo processo di brusca accelerazione ha provocato nel recente passato tutta una serie di modifiche con articoli di regolamento che si attorcigliano su se stessi e si intersecano con altri. Senza addentrarci troppo nei tecnicismi,  vorremmo aiutarvi a conoscere meglio alcune sfaccettature per farvi capire quanto sia diventato complicato e difficile arbitrare.

Ad una prima lettura, i più attenti conoscitori delle questioni arbitrali si sono scontrati con numerose incongruenze tra il regolamento e le interpretazioni, che in più di una occasione hanno ingarbugliato le cose rendendo impossibile un’applicazione lineare delle regole. Alcuni errori nascevano da palesi refusi risultanti da qualche sbadato “copia e incolla”,  altri dal fatto che talvolta le interpretazioni  erano in contrasto con le norme del regolamento; le interpretazioni servono a chiarire con degli esempi calzanti quanto previsto dagli articoli del regolamento, ma in questa occasione hanno decisamente scavalcato le regole. Cercheremo di spiegarvi meglio con alcuni esempi di situazioni che non ci convincono.

Premettiamo che quando trovate la parola reset ci riferiamo alla possibilità di aggiungere o togliere secondi dal display dei 24/14″. Novità assoluta del nuovo regolamento!

Nell’interpretazione FIBA 17-39 c’è un grosso misunderstanding.
Gli esempi riportati in calce alla situazione (Statement) 17-39 chiariscono tutte quelle situazioni (quando sul cronometro di gara mancano meno di 02:00 nel 4° quarto o supplementare) in cui dopo un fallo tecnico ed il relativo tiro libero eseguito immediatamente, l’allenatore che ha diritto, per riprendere il gioco, ad una rimessa nella propria metà campo di difesa: richiede una sospensione.

La situazione esposta nelle interpretazioni, stranamente, generalizza la ripresa del gioco in tutte le situazioni in cui dopo il tiro libero del fallo tecnico il gioco riprenda con una rimessa perimetrale assegnata sia alla squadra non in controllo di palla (defensive team) sia alla squadra in controllo di palla (offensive team). Questo mette in crash l’art 29.2.3 (che si riferisce solo a quando sul cronometro di gara mancano 02:00 minuti o meno nel 4° quarto) e l’art 50.2. Attualmente la direttiva del settore arbitrale, su indicazione FIBA, è quella di applicare quanto scritto nelle interpretazioni in tutte le azioni, in cui il fallo tecnico sia fischiato contro la squadra in controllo di palla, ed il gioco interrotto anche con la palla nella metà campo di attacco. Se il display dei 24” segna 14” o più deve essere comunque resettato a 14, mentre se segna 13 o meno deve rimanere fermo.

Negli esempi 17-40 17-41 17-42 la palla al momento del fischio di fallo tecnico si trova sempre nella metà campo di difesa e l’allenatore che ha diritto alla rimessa chiama una sospensione. Come previsto nell’art 29.2.3 al termine della sospensione l’allenatore può scegliere se rimettere in difesa o in attacco ed in conseguenza di questo come si debba regolare l’orologio dei 24”, in funzione della sua scelta e di cosa abbia determinato la rimessa in gioco.

Se nella prima situazione:  il fallo tecnico è attribuito alla squadra non in controllo di palla, la specifica relativa al reset è applicabile in tutto l’arco della gara.Nella seconda troviamo delle incongruenze: coerente quando il fallo tecnico è attribuito alla squadra in controllo di palla (nella propria metà campo difensiva), con il cronometro di gara che indica 02:00 o meno e l’allenatore della squadra in controllo di palla abbia richiesto minuto di sospensione, decidendo alla fine di esso per una rimessa nella metà campo di attacco alla linea della rimessa (RT 29.2.3 1° pallino), l’orologio sarebbe da resettare a 14 (con 14” o più sul display) oppure da congelare con 13” o meno; altrettanto incoerente quando la squadra in controllo di palla si trova già nella propria metà campo di attacco e il display indica 14” o più, dove il regolamento prevede (Art. 50.2) che il display sia fermato ma non resettato.

Chiariamo con due esempi, specificando che attualmente la direttiva in atto prevede che ci si debba comportare come nel primo esempio:

Regolamento sbagliato > interpretazione corretta
A2 palleggia nella sua metà campo di attacco con 19 secondi sul display, quando Allenatore A viene sanzionato con un  fallo tecnico, dopo il tiro libero tentato da un qualunque giocatore B, il gioco riprenderà con una rimessa A nel punto più vicino a cui si trovava la palla al momento del fischio di fallo tecnico con 14 secondi sul display.

Regolamento corretto > interpretazione sbagliata
A2 palleggia nella sua metà campo di attacco con 19 secondi sul display, quando Allenatore A viene sanzionato con un  fallo tecnico, dopo il tiro libero tentato da un qualunque giocatore B, il gioco riprenderà con una rimessa A nel punto più vicino a cui si trovava la palla al momento del fischio di fallo tecnico con 19 secondi sul display.

Sulla stessa lunghezza d’onda (stonata) troviamo gli esempi 17-17/18. gli esempi presentano diverse incongruenze e l’uso improprio di molti termini.

Nell’esempio 17-17 si fa riferimento a due giocatori (A1 e B1) che sono espulsi per rissa uno contro l’altro, ma l’articolo della rissa non si applica per i giocatori, ma solo per i sostituti/esclusi/componenti della panchina. L’interpretazione chiarisce che le sanzioni dei falli si compensano, dimenticandosi che quando due giocatori commettono fallo uno contro l’altro praticamente nello stesso tempo (e la sanzione è la stessa) si tratta di un doppio fallo e non di una rissa e che le sanzioni (uguali) nel doppio fallo non si compensano (Dc e Dc) ma si riportano semplicemente sul referto come D e D. Poiché la palla era in controllo della squadra A da 5” nella propria metà campo difensiva e l’allenatore A ha richiesto sospensione, il gioco riprenderà in funzione della scelta del punto di rimessa: se in difesa rimessa A con 19” sul display, se in attacco alla linea della rimessa con 14”.

Nell’esempio 17-18 nelle stesse condizioni di tempo e possesso c’è effettivamente una situazione di rissa, con A6 e B6 (sostituti) che entrano sul terreno di gioco. Entrambi i giocatori sono espulsi ed in questo caso le sanzioni compensate (non sappiamo se partecipano attivamente o meno!). Anche in questo esempio l’allenatore A ottiene una sospensione. La rimessa assegnata alla squadra A nel punto più vicino a cui si trovava la palla quando è iniziata la rissa ma …
… l’esempio è chiaramente in contrasto con l’articolo 39 (e relative interpretazioni 39-1) dove è specificato che se tutte le penalità della rissa sono compensate tra loro, alla squadra che era in controllo di palla (o ne avesse diritto!) quando la rissa è iniziata, sarà assegnata una rimessa in zona di attacco alla linea della rimessa e che la squadra avrà a disposizione solo il tempo rimasto (sul display dei 24”) congelato al momento dell’interruzione del gioco. L’esempio conclude con una ermetica interpretazione: “a seguito del time out il gioco sarà ripreso con una rimessa in gioco alla linea della rimessa in zona di attacco A con 14” sul display, in netta antitesi con quanto sopra.

Appare chiara l’incongruenza: il regolamento prevede che in caso di sanzioni compensate, relative ad una situazione di rissa (art. 39) il gioco debba essere ripreso con una rimessa (assegnata alla squadra che controllava la palla o ne aveva il diritto) in zona di attacco. L’interpretazione “sottende” che la rimessa sia da effettuarsi in difesa e la richiesta di sospensione da parte dell’allenatore ne causi la “traslazione” in zona di attacco. Mentre la richiesta di sospensione, da parte di qualunque dei due allenatori, non può avere nessuna influenza sul cronometro dei 24” perché la rimessa deve essere effettuata obbligatoriamente (da regola) in zona di attacco e non “portata” dalla difesa a seguito della sospensione ottenuta.

Chiariamo con due esempi, specificando che il primo fa riferimento all’interpretazione 17-18 mentre il secondo segue l’interpretazione 39-2, come potrete capire scorrendo gli esempi la differenza è sostanziale, la difficoltà è a quale delle due uniformarsi, alla luce delle direttive, è evidente!

Regolamento sbagliato > interpretazione corretta 17-18
Con 01:29 sul cronometro di gara nel 4° quarto, la squadra A ha a controllato la palla per 5” quando A6 e B6 sono espulsi per essere entrati sul terreno di gioco in una situazione di rissa. Le sanzioni dei falli sono compensate. La rimessa è assegnata alla squadra A nel punto più vicino a cui si trovava la palla quando la rissa è iniziata. Prima che la la rimessa sia amministrata all’allenatore A è concessa una sospensione. A seguito della sospensione il gioco sarà ripreso con una rimessa in zona di attacco A alla linea della rimessa
con 14 secondi sul display.
 
Regolamento corretto > interpretazione corretta 39-2
La squadra A è in possesso di palla per: (a) 20” (b) 5”
quando accade una situazione che può portare a una rissa. Gli arbitri espellono due sostituti di entrambe le squadre per aver lasciato l’area della panchina.

La squadra A che controllava la palla prima che iniziasse la rissa avrà a disposizione la palla per una rimessa in zona di attacco dalla linea della rimessa con: (a) 4” (b) 19”

E’ evidente che la variabile “minuto di sospensione” richiesto dall’allenatore”, che controllava/aveva diritto la/alla palla nel caso specifico non abbia alcuna valenza sulla gestione dei 24/14”, poiché la ripresa del gioco deve essere in zona di attacco e non nel punto più vicino a cui era stato interrotto il gioco! Diventa inapplicabile l’interpretazione 17-18 che prevedrebbe un reset da 19″ a 14″.

Qualche piccolo grattacapo arriva dagli esempi 18/19-15-16-17
… se la situazione 18/19-12 afferma che gli articoli 18 e19 chiariscono quando inizia e finisce una opportunità di sospensione o sostituzione. Aggiunge che le squadre che richiedono sospensione o sostituzione devono prestare attenzione ad alcune limitazioni per le quali la sospensione o sostituzione non sarà garantita immediatamente.

18/19-15 Esempio: A1 subisce fallo da B1 durante un tentativo di tiro da 2punti. Dopo che A1 ha eseguito il primo dei due tiri liberi, un fallo tecnico è sanzionato contro A2. Una delle due squadre a questo punto richiede sospensione o sostituzione.

Interpretazione: un qualunque giocatore B (solo tra i 5 già in campo) eseguirà il tiro libero (per il fallo tecnico) senza rimbalzo. A1 eseguirà il secondo tiro libero ed il gioco continuerà come in occasione di ogni ultimo tiro libero. La sospensione o la sostituzione saranno assegnate a palla morta e cronometro fermo.

18/19-16 Esempio: A1 subisce fallo da B1 durante un tentativo di tiro da 2punti. Dopo che A1 ha eseguito il primo dei due tiri liberi, un fallo tecnico è sanzionato contro A2. Un giocatore B (solo tra i 5 già in campo) eseguirà il tiro libero senza rimbalzo. Una delle due squadre a questo punto richiede sospensione o sostituzione.

Interpretazione: A1 eseguirà il secondo tiro libero ed il gioco continuerà come in occasione di ogni ultimo tiro libero. La sospensione o la sostituzione saranno assegnate a palla morta e cronometro fermo.

18/19-17 Esempio: Un fallo tecnico è sanzionato contro A1. B6 (sostituto) richiede sostituzione per (entrare e) tirare il tiro libero. Interpretazione: Questa è una opportunità di sostituzione per entrambe le squadre (in teoria tutti i 10 giocatori presenti sul campo potrebbero essere sostituiti). Dopo essere diventato un giocatore, B6 effettuerà il tiro libero ma non potrà essere ( a sua volta) sostituito fino a che la successiva azione di gioco con cronometro in movimento sarà terminata.

Probabilmente una cronologicità diversa degli esempi prima il 17 poi il 15 e 16 avrebbero chiarito meglio quanto sottointeso nella situazione 18/19-12. Ma lo specificare alcune particolarità degli articoli citati avrebbe facilitato la logica e la comprensione. A volte la categoricità espressa negli esempi cozza poi con la realtà pratica.

Partendo dall’assunto che all’interno di una sanzione (in tiri liberi) abbiamo sempre una consecutio di palla viva/palla morta, il regolamento tecnico prevede che non possano essere concesse né sospensioni né sostituzioni durante “blocchi” di tiri liberi. Lo spostamento (nell’immediato) dell’amministrazione del tiro libero di un fallo tecnico ha creato (al legislatore) più di un problema! Queste disfunzioni si riverberano poi sulle scelte degli allenatori: infatti l’affermazione categorica che tra un tiro libero e l’altro non debbano essere concesse sospensioni o sostituzioni viene “distrutta” nel momento in cui il giocatore che commette fallo tecnico ha contemporaneamente commesso il proprio 5° fallo personale oppure abbia collezionato già un fallo tecnico/antisportivo nel corso della gara: in entrambe le situazioni quel giocatore dovrà essere “obbligatoriamente” sostituito/allontanato e le interpretazioni negano alla squadra avversaria la possibilità tattica di una contromossa!

Sicuramente la vecchia “consecutio” delle sanzioni garantiva un maggiore equilibrio nelle possibili scelte tecnico/tattiche da parte degli allenatori.

Last but not least! Provate a pensare a quanti possano essere gli scenari, relativi a sospensioni o sostituzioni possibili dopo l’esecuzione del tiro libero per un fallo tecnico senza rimbalzo seguito da tiro/i libero/i di una serie :

  • Se il tiro libero sarà realizzato o si verificherà una violazione della squadra del giocatore che esegue il tiro libero, o una violazione di interferenza (attacco/difesa) si creerà opportunità di sospensione o sostituzione per entrambe le squadre.
  • Se il tiro libero non sarà realizzato (ma la palla tocca l’anello) il gioco proseguirà e non si verificherà nessuna opportunità.
  • Se un difensore commette violazione e il tiro libero dovrà essere ripetuto e non si verificherà nessuna opportunità.

Non vi voglio far venire mal di testa ma mi piace chiudere questa dissertazione con una perla, realmente accaduta:

A7 subisce fallo da B4, squadra B ha esaurito le penalità nel periodo. Mentre l’arbitro segnala il fallo, B4 viene sanzionato con un fallo tecnico. Il gioco viene erroneamente ripreso con i due tiri liberi di A7. Dopo il secondo tiro libero di A7 gli arbitri interrompono il gioco per eseguire (errore correggibile – mancata attribuzione di tiro libero) il tiro libero relativo al fallo tecnico. Il gioco è ripreso con un tiro libero eseguito da un qualunque giocatore A e con i giocatori schierati a rimbalzo.

E’ indubbio che sia stato commesso un errore correggibile, ma che la correzione abbia comportato un errore tecnico. Voi come vi sareste comportati?

Tornando agli esempi 17, un altro che lascia parecchie perplessità è 17-27 Esempio: con 5″ sul display dei 24″, A1 fuori campo per una rimessa, passa la palla verso il  canestro B, la palla tocca l’anello.

Interpretazione: l’operatore dei 24″ non dovrà resettare il suo apparecchio, fino a quando anche il cronometro di gara non sarà partito. Il cronometro partirà insieme con il display dei 24″. Se la squadra A otterrà il controllo di palla dovrà essere resettato a 14″. Se la squadra B otterrà il controllo di palla dovrà essere resettato a  24″.

Chi ha scritto l’interpretazione (l’esempio è presente sulle interpretazioni da diversi anni) ha trascurato una serie di particolari:

1 – La squadra A è già in controllo di palla (fa una rimessa)

2- La palla tocca l’anello > il cronometro non parte

3- Dopo il tocco dell’anello un tocco del giocatore A sarebbe comunque controllo

4 – Dopo il tocco dell’anello la palla potrebbe essere toccata e non controllata da un giocatore B

Quindi nel caso di  un tocco di un giocatore A:  cronometro e display partirebbero simultaneamente e il display dovrebbe essere resettato a  14″. Mentre nel caso di un tocco del giocatore B, il controllo sarebbe sempre A, cronometro e display partirebbero simultaneamente, ma sul display dovrebbe scorrere il tempo da 5″ in giù (4..3..2…) fino al tocco di un giocatore A che presupporrebbe un reset a 14″? Ma allora perché mettere nell’interpretazione controllo? Quando per la squadra A sarebbe sufficiente toccare semplicemente la palla per riaffermare il proprio controllo?

Probabilmente anche rileggendo l’art 29.2.5 l’interpretazione dovrebbe essere: quando  la palla rimessa da A1 tocca l’anello l’operatore dovrà resettare il disply in “blank”, poi nel momento in cui la palla tocca o sarà toccata dal primo giocatore in campo, partirà il cronometro di gioco, mentre al primo controllo l’operatore partirà con 14″ se controllo A con  24″se controllo B. In caso di Controllo contestuale al tocco i cronometri partiranno simultaneamente. Come avviene quando la palla durante una azione di gioco sul campo tocca l’anello della squadra avversaria.