Il rovescio della medaglia



Il rovescio della medaglia.
Se ogni tanto gli attaccanti cercano di rubare un fallo allargando una gamba ed andando alla ricerca di un improbabile contatto falloso, ben più problematica da gestire è la situazione in cui il difensore va ad occupare lo spazio di ricaduta del tiratore, commettendo un “landing foul”. Abbiamo trattato nell’ultimo post diritti e doveri dei giocatori che staccano i piedi dal terreno ed in volo ritornano dove hanno saltato oppure atterrano in un punto del campo che era libero al momento del salto. Se nelle situazioni di “spread off leg” i giocatori possono cadere dopo essersi toccati in volo, la situazione di “landing foul” presenta molti più rischi e possibilità di infortunio per il giocatore che finisce per “inciampare” su uno o entrambi i piedi del difensore anziché trovare, all’atterraggio, una superficie regolare e piana come il parquet. Chiunque abbia giocato a pallacanestro, avrà provato quanto sia doloroso prendere una storta alla caviglia: atterrare su un piede di un avversario può essere molto pericoloso e gli infortuni oltre che alle caviglie possono riguardare tutte le articolazioni e anche la schiena.

Cosa è successo:

  • Clip 1 – 15rosso palleggia sull’arco da tre punti, si arresta e tira, 22giallo salta per contrastare il tiro ma finisce sotto i piedi dell’avversario. L’arbitro sanziona fallo sul tiratore: 3 tiri liberi.
  • Clip 2 – 14bianco palleggia e si arresta per un tiro da 3pt, 10nero salta per contrastare il tiro e ricadendo va ad urtare l’avversario. L’arbitro sanziona fallo sul tiratore: canestro valido da 3pt e 1 tiro libero aggiuntivo.

Nella prima clip il difensore, nettamente in ritardo arriva con un piede sotto il piede destro del tiratore che non è ancora tornato con entrambi i piedi per terra, il canestro non viene realizzato. L’intervento difensivo potrebbe diventare pericoloso per l’attaccante anche in relazione al fatto che il difensore ruota su se stesso andando a invadere il cilindro dell’avversario.

Nella seconda clip il difensore oltre ad essere in ritardo è anche fuori equilibrio; il contatto falloso procurato avviene quando il tiratore ha messo entrambi i piedi in terra, il canestro sarà comunque da convalidare, ma il fallo sanzionato comporterà una rimessa laterale bianca perché l’atto di tiro si è ormai concluso. Se la squadra nera fosse stata in penalità nel quarto allora il fallo avrebbe avuto come sanzione due tiri liberi.

In entrambe le situazioni, i contatti fanno parte del gioco e del ritardo dei difensori; ci sono purtroppo alcune giocate in cui il difensore “camminando” si mette proprio sotto il punto di ricaduta e le conseguenze del fallo sono pericolose. Questo tipo di azione si configura nei criteri del fallo antisportivo o da espulsione, in relazione alle modalità in cui si svolge. Curiosamente la FIBA ha inserito questo criterio non nell’articolo 37 o 38, ma nell’articolo “33.6 Giocatore in aria”: creando di fatto sesto criterio per la valutazione del fallo antisportivo.

Questa tipologia di contatto deve essere sanzionata consistentemente e ne deve essere limitato l’abuso da parte dei difensori, soprattutto nelle condizioni in cui il contatto possa provocare un infortunio grave dell’avversario. I giocatori sono il bene primario della pallacanestro e devono essere adeguatamente protetti (dagli arbitri), ma il rispetto degli avversari deve essere un dogma per qualunque giocatore!

Abbiamo parlato di questa clip con Tommaso Tani nel “4° angolo” Rubrica di tecnica arbitrale di 3PO Podcast!